Trasformazione digitale: come fare innovazione risparmiando

La trasformazione digitale rappresenta una notevole spinta all’innovazione delle PMI: panoramica sugli incentivi fiscali e sulle soluzioni informatiche che permettono di sfruttarli al meglio.

La trasformazione digitale rappresenta una importante leva di crescita per le PMI che vogliono potenziare innovazione e competitività, approfittando di una lunga serie di agevolazioni fiscali introdotte dal Governo a sostegno del mondo imprenditoriale.

Proprio le piccole e medie imprese, infatti, sono destinatarie di una serie di misure agevolative volte a potenziare gli investimenti e a permettere alle aziende di trarre tutti i possibili benefici dal processo di digital transformation: un obiettivo ambizioso reso possibile grazie alla Legge di Bilancio 2022 e al PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato il 13 luglio 2021.

PNRR e Legge di Bilancio 2022

La Mission 1 del PNRR promuove l’adozione di tecnologie innovative e il potenziamento delle competenze digitali sia nella PA sia nel settore privato. Si inserisce in quest’ambito il Piano Transizione 4.0, evoluzione del programma Industria 4.0 basato sulla concessione di una serie di incentivi per agevolare la transizione digitale e verde.

Puntando a rafforzare l’azione intrapresa con il PNRR, la Legge di Bilancio 2022 ha rilanciato una serie di sostegni di natura fiscale e finanziaria prorogando il Piano Transizione 4.0 per il periodo 2023-2025.

Le misure relative all’iper-ammortamento e al superammortamento, inoltre, hanno lasciato il posto al nuovo credito di imposta che amplia la platea dei beneficiari degli incentivi includendo le attività di piccole dimensioni e offrendo benefici in tempi più rapidi.

Tutte le agevolazioni fiscali per la digitalizzazione

Tutte le imprese residenti nel territorio italiano, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico, dalla dimensione e dal regime contabile, possono accedere alle agevolazioni fiscali mirate a incentivare la digitalizzazione. Fanno eccezione le attività in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale o altra procedura concorsuale.

Credito d’imposta beni materiali 4.0

Possono beneficiare di un credito d’imposta le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali materiali nuovi e tecnologicamente avanzati, secondo aliquote differenti a seconda dell’anno di riferimento.

Credito d’imposta beni immateriali 4.0

Per il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati, invece, iDecreto Aiuti in vigore dal 18 maggio 2022 ha stabilito un aumento delle aliquote: 50% per le spese fino al 31 dicembre 2022 e 20% fino al 31 dicembre 2025, sempre entro un massimale di 1 milione di euro.

Credito d’imposta altri beni immateriali non 4.0

Il credito d’imposta relativo ai beni strumentali immateriali non compresi nel Piano Transizione 4.0 per il 2022 è calcolato su un’aliquota del 6%, con possibile estensione fino al 30 giugno 2023.

Credito d’imposta innovazione tecnologica 4.0

È previsto un credito d’imposta per investimenti mirati alla realizzazione di prodotti e processi di produzione, nuovi o rigenerati, che siano finalizzati all’innovazione digitale 4.0. Per il 2022 l’aliquota è del 15% nel limite massimo annuale di 2 milioni di euro, mentre dal 2023 al 2025 scende al 10% entro il tetto massimo di 4 milioni di euro.

Credito d’imposta innovazione tecnologica

Per gli investimenti innovativi e le attività di innovazione tecnologica diverse da quelle di ricerca e sviluppo, invece, il credito d’imposta viene riconosciuto nella misura del 6% nel limite massimo di 1 milione di euro solo per il 2022. Sono compresi anche gli investimenti destinati all’organizzazione di forme di lavoro agile.

Credito d’imposta Formazione 4.0

L’incentivo Formazione 4.0 è destinato alla copertura delle spese di formazione del personale dipendente. Il credito d’imposta è limitato al 2022, regolato in base alle dimensioni aziendali e secondo massimali annui: piccole imprese: 70% delle spese fino a 300mila euro; medie imprese: 50% delle spese fino a 250mila euro; grandi imprese: 30% delle spese fino a 250mila euro.

Bonus SUD-Mezzogiorno

Il Bonus SUD-Mezzogiorno prevede il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali destinati alle strutture produttive ubicate nelle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, così come nella Zona Sisma e nelle ZES (Zone Economiche Speciali).

La percentuale relativa al credito d’imposta per il 2022 varia in funzione delle dimensioni aziendali: 45% per le piccole imprese fino a 3 milioni di euro; 35% per le medie imprese fino a 10 milioni di euro; 25% per le grandi imprese fino a 15 milioni di euro. Solo per la Regione Abruzzo gli importi sono pari al 30, 20 e 10% rispettivamente per le piccole, medie e grandi imprese.

Nuova Sabatini

Le micro e piccole e medie imprese beneficiarie della Nuova Sabatini possono ottenere un contributo sotto forma di abbattimento degli interessi passivi a fronte di investimenti in beni strumentali nuovi di fabbrica, finanziati attraverso un finanziamento bancario leasing della durata di 5 anni. Sia per il 2022 sia fino al 2025, inoltre, il contributo è determinato sulla base di uno specifico tasso d’interesse: 2,75% per gli investimenti ordinari; 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali industria 4.0.

Come sfruttare gli incentivi per la digitalizzazione

Le agevolazioni volute dal Governo a sostegno delle imprese rappresentano un’opportunità concreta per rinnovare i macchinari e implementare nuovi software in azienda, anche investendo sulla formazione e sull’acquisizione di nuove competenze.

Fonte: pmi.it

 

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