Nel mondo digitale l’accessibilità non è più un’opzione, ma una necessità e un obbligo normativo. Con l’entrata in vigore della Direttiva Europea sull’Accessibilità, conosciuta come EAA – European Accessibility Act, le aziende europee devono adeguare i loro canali digitali per garantire che tutti, comprese le persone con disabilità, possano accedere agevolmente a servizi e contenuti online.
In questo articolo esploreremo nel dettaglio cos’è la EAA Accessibilità, cosa prevede la normativa, quali sono le scadenze da rispettare e perché è fondamentale per le imprese iniziare il processo di adeguamento subito.
Che cos’è la EAA (European Accessibility Act)?
La EAA Accessibilità è una direttiva europea (2019/882) che impone agli Stati membri dell’Unione Europea di armonizzare le normative nazionali in materia di accessibilità dei prodotti e dei servizi digitali. L’obiettivo principale è quello di garantire pari opportunità a tutte le persone, riducendo le barriere all’accesso per coloro che presentano disabilità visive, uditive, cognitive o motorie.
La EAA si inserisce in un più ampio contesto di inclusione digitale promosso dalla UE e rappresenta un passo decisivo verso un’Europa più equa e accessibile.
Quali prodotti e servizi copre la normativa?
La EAA Accessibilità si applica a una vasta gamma di prodotti e servizi, tra cui:
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Siti web e app mobili
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E-commerce
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Servizi bancari digitali
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E-book e software di lettura
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Terminali bancomat e biglietterie automatiche
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Servizi di telefonia e comunicazione digitale
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Computer e sistemi operativi
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Servizi di trasporto (es. prenotazione online)
È evidente che l’impatto della normativa riguarda quasi tutte le imprese che operano nel settore digitale, indipendentemente dalla dimensione o dal settore di appartenenza.
Chi è obbligato ad adeguarsi?
Sono tenute a rispettare la EAA tutte le imprese che:
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Offrono servizi e prodotti digitali al pubblico nell’Unione Europea
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Operano nel B2C (Business to Consumer)
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Sono fornitori di servizi digitali, anche se situati fuori dall’UE ma attivi sul mercato europeo
Sono escluse solo le microimprese (meno di 10 dipendenti e fatturato inferiore a 2 milioni di euro), a meno che non offrano servizi essenziali.
Quali sono le scadenze?
Il termine fissato dalla normativa è chiaro:
🔔 28 giugno 2025
Entro questa data, tutti i prodotti e servizi coperti dalla EAA dovranno essere pienamente accessibili secondo i requisiti tecnici indicati dalla direttiva.
Dal 2025, i siti web, le applicazioni e le interfacce digitali non conformi rischieranno sanzioni, esclusione da appalti pubblici e perdita di fiducia da parte dei consumatori.
Quali standard seguire?
Per essere conformi alla normativa EAA Accessibilità, le aziende devono seguire i criteri WCAG 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines), almeno fino al livello AA.
Questi criteri comprendono:
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Testi alternativi per immagini
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Navigazione da tastiera
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Contrasto adeguato tra testo e sfondo
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Etichette chiare e coerenti
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Compatibilità con screen reader
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Feedback chiari in caso di errori
L’adozione di questi standard garantisce che i contenuti digitali siano comprensibili, fruibili e utilizzabili anche da persone con disabilità.
Perché è importante adeguarsi?
1. Inclusione sociale e brand reputation
Garantire accessibilità significa rispettare il diritto all’informazione e alla partecipazione di tutti i cittadini. Un’azienda accessibile è vista come moderna, attenta e socialmente responsabile, rafforzando così la propria reputazione.
2. Vantaggio competitivo
Con milioni di utenti affetti da disabilità in Europa, rendere i propri canali accessibili significa ampliare il mercato potenziale e offrire un’esperienza utente migliore a tutti.
3. Conformità legale
Dal 2025 la mancata conformità alla EAA Accessibilità potrà comportare:
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Multe e sanzioni amministrative
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Perdita di clienti
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Difficoltà negli appalti pubblici
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Azioni legali e reputazione compromessa
Come adeguarsi: 5 passi per la conformità
1. Audit di accessibilità
Effettuare un’analisi tecnica di siti, app e servizi digitali per identificare barriere all’accesso.
2. Formazione del team
Educare il proprio personale IT, marketing e design sui principi dell’accessibilità.
3. Sviluppo conforme agli standard
Implementare miglioramenti tecnici seguendo le linee guida WCAG 2.1, lavorando su codice, design, navigazione e interazione.
4. Manutenzione continua
L’accessibilità non è un intervento una tantum: richiede aggiornamenti costanti, soprattutto in ambienti digitali in evoluzione.
5. Affidarsi a specialisti
Per chi non ha in casa un team di sviluppatori e/o specialisti di digital marketing richiedere una consulenza dedicata.
Settori particolarmente coinvolti
Alcuni settori saranno maggiormente toccati dalla EAA Accessibilità, tra cui:
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E-commerce
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Banche e assicurazioni
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Trasporti e turismo
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Telecomunicazioni
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Media digitali
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Pubblica amministrazione (già soggetta a normative precedenti)
Per queste realtà, l’adeguamento è prioritario e può diventare anche un punto di differenziazione competitivo.
EAA Accessibilità: oltre l’obbligo, una visione aziendale
Adottare l’accessibilità non significa solo rispondere a un vincolo normativo, ma soprattutto abbracciare un cambiamento culturale.
Le aziende che investono in accessibilità:
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Ridisegnano la propria user experience
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Migliorano l’indicizzazione SEO (Google premia i contenuti ben strutturati e leggibili)
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Riducono il tasso di abbandono e migliorano il tasso di conversione
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Dimostrano empatia e responsabilità
In un’epoca di trasformazione digitale, l’accessibilità è un asset strategico.
Conclusione
La EAA Accessibilità rappresenta una grande opportunità per le aziende di ogni dimensione: quella di diventare più inclusive, più competitive e più conformi alle direttive europee.
Con la scadenza del 28 giugno 2025 ormai alle porte, è fondamentale iniziare subito il processo di adeguamento. L’accessibilità è un investimento sul futuro — un futuro in cui nessuno resti indietro.